Perù, un mondo...

 

Un viaggio in Perù. Culture antiche, gente, colori, sapori, odori.... Spazi immensi.... Suoni... Silenzi...

Campo di Ticllacocha, 4800 metri

Mi sveglio. O meglio, apro del tutto gli occhi dopo una notte passata a girarmi e rigirarmi nel tentativo di ritrovare qualche briciola di calore dispersa tra le piume del sacco a pelo che tante volte mi ha coccolata tra le montagne. La volta della tenda è ghiacciata. Un pensiero attraversa veloce la mia mente: “ma chi me lo ho fatto fare!”. So già dove è la risposta… Percepisco un lieve chiarore. Aspetto ancora un istante e poi mi decido. Non ho nemmeno bisogno di vestirmi, indosso già quasi tutto, gli scarponi sono lì che mi aspettano in un angolo, freddi come solo gli scarponi sanno essere in una mattina come questa. Mi stringo addosso lo scialle nepalese, fedele compagno del mio cammino nel mondo. Faccio scorrere la cerniera della tenda, e lentamente esco.

Nel rialzarmi trovo come previsto la risposta alla domanda che mi ero fatta poco prima. La cresta di fronte al campo è già illuminata dal sole. Sento il verso delle oche che immagino distendere le ali per assorbire il primo calore del giorno. La luce giunge veloce nutrendosi dei resti della notte. I cavalli sono poco lontano, trasformati in statue di pietra dal mago del gelo. Dalla tenda cucina le prime voci e le risate sommesse dei cuochi che stanno già lavorando per noi. Passo, un veloce saluto, e proseguo per quello che so essere il punto che aspetta che io arrivi. Mi muovo su cuscini di erbe induriti dal freddo. Silenzio. Anche lo Spirito della Montagna dorme ancora, avvolto nella sua coltre di ghiaccio. Ecco, ci sono. Mi fermo. Aspetto. Volto le spalle alla cresta dorata. Le tende sono ancora immerse nell’ombra. Un attimo. Un altro ancora. E la luce esplode in alto sopra di me, facendo capolino dalla piccola sella che oggi è la porta del giorno. Chiudo gli occhi ringraziando non so bene chi per essere lì. Ogni cosa sembra dilatarsi. I cristalli si trasformano in acqua e la vita ritrova il battito del suo cuore, come dai tempi dei tempi, come ieri, come domani, fino a quando chissà…

È ora di andare, fra poco i compagni di viaggio usciranno dal sonno, ci sarà la colazione, si smonteranno le tende, si caricheranno i cavalli, e via, a proseguire verso un altro passo, verso un'altra valle…

Il mio corpo è ora caldo. L’anima già in alto. Buon giorno anche a te Spirito della Montagna, felice di averti incontrato…

Patrizia

 

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