Chogorì - La Grande Montagna
Spedizione al K2 dal versante sud, Pakistan
Giugno - Agosto 2004
Appena il tempo di rientare in Italia e via
verso un altro paese, il Pakistan e un' altra montagna,
il K2, con la spedizione italiana K2-2004, spedizione
organizzata per celebrare il cinquantesimo della prima
salita a questa superba cima, raggiunta appunto da due
italiani nel 1954. In compagnia di alcuni degli alpinisti
che avevano già partecipato alla precedente spedizione
all'Everest ho raggiunto Islamabad e dopo due giorni di
pullman, lungo la mitica Karakorum Highway, la regione
del Baltistan e Skardu, piccola cittadina sulle rive
dell'Indo. Dopo aver sistemato attrezzature e bagagli
personali, un ultimo giorno di jeep ci ha portato ad
Askole, ultimo villaggio abitato della valle, da dove
inizia il trekking verso il K2. I primi due giorni di
cammino si snodano lungo le rive del fiume Braldo e
conducono poco dopo l'oasi di Paju all'imponente fronte
del ghiacciaio Baltoro. Da qui il percorso ne segue la
superficie per tutti i 60 chilometri del suo sviluppo. La
sensazione è quella di percorrere un lunghissimo
corridoio le cui pareti sono costituite da un incredibile
susseguirsi di torri granitiche, pinnacoli, guglie,
cenge, creste affilate. Quelli che fino a poco tempo
prima erano solo nomi prendono finalmente una sembianza
reale. Torri di Trango, cattedrali del Baltoro, Torre
Muztag, Masherbrum, una sequenza spettacolare di
meraviglie che conduce al circo Concordia a circa 4700
metri, immenso spazio circondato da altre stupende vette,
quali il Gasherbrum IV, il Broad Peak, il Chogolisa e
tante altre. Da qui l'occhio può cogliere per la prima
volta l'imponente piramide del K2. Rggiungiamo i 5050
metri del campo base dopo qualche ora di cammino lungo il
ghiacciaio Godwin Austin. Lì troviamo il gruppo dei
nostri alpinisti partito due settimane prima. Il primo
pensiero che ho avuto quando mi sono trovata di fronte
agli 8611 metri del K2 è stato: "
Sopra di me, immensa, la Grande Montagna. Chogorì. Come
si può chiamare con una sigla una cosa così
bella?". Chogo Rì è infatti il
nome Baltì, lingua di origine tibetana, del K2 e
significa appunto Grande Montagna. Domina in modo
possente il paesaggio e anche quando è nascosta da
nebbia o nubi se se avverte la presenza. La sua salita è
sempre una scommessa sia per le difficoltà oggettive sia
per l'instabilità del tempo di cui anche noi siamo stati
testimoni. La nostra spedizione è stata coronata da
successo il 26 luglio con l'arrivo in vetta di cinque
alpinisti... cinque compagni... cinque amici. Anche
durante i giorni trascorsi nel Karakorum ho scritto molti
pensieri. Parole nate come sempre dalle emozioni che
improvvise possono nascere dentro di noi. Uno forse più
di altri può unire ciò che ho vissuto nel tempo delle
due spedizioni.... 20 Luglio Passi Nuovi passi stanno per nascere. Passi verso la vetta. Li seguirò come li seguii sull'Everest. Allora furono passi lungo i morbidi fianchi nevosi della Dea Madre dei Continenti. Una Dea che conoscevo da tempo. Ora i passi seguiranno gli spigolosi pendii che appartengono a una Grande Montagna che sembra voler sfuggire ad ogni fisico contatto. La mia voce accompagnerà questi passi. Darà il buon giorno al sorgere del sole. La buona notte quando i sacchi a pelo accoglieranno il meritato riposo. Una carezza se sarà necessario. Un abbraccio per la gioia di darlo. Vedrò la Montagna mentre i miei amici saranno lassù. Le chiederò di condurre quei passi. Aspetterò il loro ritorno. Attimo per attimo. Non potrebbe essere diverso. Ora uscirò sotto le stelle. Guarderò la Grande Montagna. Appoggerò una mano sul cuore. Stenderò l'altra verso di Lei. Dare ed avere. Unire ciò che si è...... Scrivo perdendomi nelle parole.... è come se uscissi dal mio corpo fisico.... accarezzo una stella....
Poi il ritorno, solo in due, a piedi....... Non me la sono sentita di abbandonare quel luogo che è stato la mia casa per tanti giorni così d'improvviso, con un taglio netto. E' stato bellissimo scendere tornando lentamente, prima sul ghiacciaio, poi incontrando i primi ciuffi d'erba e poi villaggi col grano maturo. Ora qui tutto sembra troppo. Troppa gente. Troppi rumori........ E ora? .... Ora chissà.... |